
Appello di Guido Barbera, presidente di Solidarietà e cooperazione - Cipsi: "Liberate immediatamente Marco Garatti, Matteo Dell'Aira, Matteo Pagani e i sei afgani di Emergency arrestati il 10 aprile".
La comunità internazionale tuteli in ogni modo chi opera per difendere la vita e i diritti fondamentali delle persone.
La comunità internazionale tuteli in ogni modo chi opera per difendere la vita e i diritti fondamentali delle persone.
Roma, 16 aprile 2010 - Guido Barbera, presidente di
Solidarietà e Cooperazione - Cipsi, coordinamento di 45 associazioni
di solidarietà e cooperazione internazionale, lancia un forte appello
al governo italiano e alla comunità internazionale, affinché vengano
immediatamente liberati gli operatori umanitari italiani ed afgani di
Emergency arrestati il 10 aprile nel Centro chirurgico a Lashkar-gah
(Afghanistan).
"Un ospedale è un luogo per definizione neutro - sottolinea Barbera -. Il luogo per eccellenza in cui si lotta per salvare la vita delle persone. Un luogo aperto a tutti, senza distinzione alcuna. La testimonianza più diretta e forte di condanna assoluta verso qualunque tipo di violenza, di conflitto e di sofferenza. La chiusura di un ospedale di emergenza, l'arresto di operatori umanitari, è una forma di autentico terrorismo contro la vita e la solidarietà. Nessun governo che viola il valore dell'autentica azione del lavoro umanitario in un ospedale, può essere riconosciuto dalla comunità internazionale. Per questo, l'intera comunità internazionale deve reagire con forza verso il governo afgano".
"Emergency - sottolinea ancora Barbera - , così come gran parte delle organizzazioni umanitarie che operano in scenari di guerra e conflitti, svolge un lavoro prezioso e insostituibile per milioni di persone vittime di assurde violenze, per garantire e assicurare il rispetto dei diritti umani fondamentali, primo fra tutti quello alla vita e ad essere curati. Le azioni umanitarie sono neutrali, si pongono come obiettivo la tutela delle persone più deboli ed indifese, il soccorso alla popolazione civile e alle vittime della guerra, la difesa ed il rispetto dei diritti umani fondamentali. Per questo respingiamo con forza ogni accusa generica di commistione della solidarietà con il terrorismo e i terroristi. Ogni eventuale forma di speculazione e di presenza strumentale deve essere eliminata senza alcuna esitazione, ma non si deve e non si può abbandonare la popolazione civile nella morsa della guerra o mettere in pericolo gli operatori umanitari".
"Tutte le associazioni di Solidarietà e Cooperazione - Cipsi chiedono - conclude Barbera - un'azione rapida e determinante da parte del governo italiano e di tutte le istituzioni internazionali, ogni sforzo possibile per la liberazione degli operatori umanitari italiani e afgani di Emergency e per riaprire l'ospedale di Lashkar-gah. A questo fine le associazioni Cipsi invitano la società civile a partecipare unitamente alla manifestazione nazionale di solidarietà che si terrà sabato 17 aprile a Roma, per ribadire la neutralità e l'importanza dell'azione solidale e umanitaria e riaffermare con convinzione e forza i valori della pace, della solidarietà e della giustizia per tutelare la vita e i diritti di tutti".
Per informazioni: Ufficio stampa Cipsi, tel. 06.5414894, mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., web: www.cipsi.it
"Un ospedale è un luogo per definizione neutro - sottolinea Barbera -. Il luogo per eccellenza in cui si lotta per salvare la vita delle persone. Un luogo aperto a tutti, senza distinzione alcuna. La testimonianza più diretta e forte di condanna assoluta verso qualunque tipo di violenza, di conflitto e di sofferenza. La chiusura di un ospedale di emergenza, l'arresto di operatori umanitari, è una forma di autentico terrorismo contro la vita e la solidarietà. Nessun governo che viola il valore dell'autentica azione del lavoro umanitario in un ospedale, può essere riconosciuto dalla comunità internazionale. Per questo, l'intera comunità internazionale deve reagire con forza verso il governo afgano".
"Emergency - sottolinea ancora Barbera - , così come gran parte delle organizzazioni umanitarie che operano in scenari di guerra e conflitti, svolge un lavoro prezioso e insostituibile per milioni di persone vittime di assurde violenze, per garantire e assicurare il rispetto dei diritti umani fondamentali, primo fra tutti quello alla vita e ad essere curati. Le azioni umanitarie sono neutrali, si pongono come obiettivo la tutela delle persone più deboli ed indifese, il soccorso alla popolazione civile e alle vittime della guerra, la difesa ed il rispetto dei diritti umani fondamentali. Per questo respingiamo con forza ogni accusa generica di commistione della solidarietà con il terrorismo e i terroristi. Ogni eventuale forma di speculazione e di presenza strumentale deve essere eliminata senza alcuna esitazione, ma non si deve e non si può abbandonare la popolazione civile nella morsa della guerra o mettere in pericolo gli operatori umanitari".
"Tutte le associazioni di Solidarietà e Cooperazione - Cipsi chiedono - conclude Barbera - un'azione rapida e determinante da parte del governo italiano e di tutte le istituzioni internazionali, ogni sforzo possibile per la liberazione degli operatori umanitari italiani e afgani di Emergency e per riaprire l'ospedale di Lashkar-gah. A questo fine le associazioni Cipsi invitano la società civile a partecipare unitamente alla manifestazione nazionale di solidarietà che si terrà sabato 17 aprile a Roma, per ribadire la neutralità e l'importanza dell'azione solidale e umanitaria e riaffermare con convinzione e forza i valori della pace, della solidarietà e della giustizia per tutelare la vita e i diritti di tutti".
Per informazioni: Ufficio stampa Cipsi, tel. 06.5414894, mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., web: www.cipsi.it
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