Guido Barbera (Solidarietà e cooperazione - Cipsi): "Oggi arrivano a Copenaghen i capi di Stato e di governo. Queste ultime ore saranno decisive per raggiungere accordi vincolanti con impegni concreti da parte di tutti i paesi del mondo". Appello del Cipsi: chiediamo l'istituzione di una commissione universale delle Nazioni Unite sull'ambiente e il riconoscimento dell'acqua come bene comune e diritto universale.
COMUNICATO STAMPA
Roma, 17 dicembre 2009 - Restano solo due giorni alla chiusura del
vertice sul clima di Copenaghen. E queste ultime ore saranno decisive
per il raggiungimento di un accordo concreto sui tagli alle emissioni
di gas serra inquinanti. Oggi arrivano a Copenaghen oltre 100 tra capi
di Stato e di governo da tutto il mondo. Guido Barbera, presidente di
Solidarietà e cooperazione Cipsi - Coordinamento di cui fanno parte 45
associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale - rinnova
l'appello alla responsabilità dei capi di Stato, dei governanti, delle
delegazioni presenti al vertice affinché sappiano guardare alla vita e
alle persone, non a interessi economici e di potere. "Auspichiamo -
afferma Barbera - che in queste due giornate conclusive si giunga ad un
trattato con obblighi di tagliare l'emissione di gas serra inquinanti e
che vengano assunti impegni concreti e verificabili di anno in anno da
parte di tutti i paesi del mondo. Non è possibile che ha pagare il
pesante scotto del riscaldamento terrestre e dello sfruttamento delle
risorse naturali siano solo i paesi più poveri del nostro pianeta.
Tutti debbono assumersi le proprie responsabilità con impegni precisi.
Non c'è più tempo per le promesse e !". L'aumento della temperatura
sulla Terra comporta già gravi conseguenze: il numero di persone in
miseria che oggi è di 2,8 miliardi aumenterà fino ad oltre 3 miliardi
nel 2020; diminuisce la disponibilità d'acqua nelle regioni a
latitudine media e nei tropici con conseguente rischio di calamità
naturali e aumento di flussi migratori. Si stima che entro la metà del
secolo, più di un miliardo di persone si troverà ad affrontare la fame
e la scarsità d'acqua, di cui 600 milioni nella sola Africa. I
cambiamenti climatici provocano poi l'aumento della siccità in
agricoltura, cosa che comporterà difficoltà sempre maggiori nel
garantire la sicurezza alimentare a tutti i popoli.
"Di fronte a
tali scenari - continua Barbera - chiediamo ai capi di Stato e di
governo presenti a questa fase conclusiva del vertice, di istituire una
commissione universale delle Nazioni Unite che annualmente relazioni al
mondo intero sullo stato dell'ecosistema, su quanto viene fatto o non
viene fatto, con severe sanzioni internazionali per tutti coloro che
non mantengono gli impegni necessari ad una svolta radicale nella
tutela dell'ecosistema mondiale. Chiediamo inoltre che a Copenaghen
venga riconosciuta ufficialmente l'acqua come bene comune dell'umanità
privo di rilevanza economica, da garantire a tutti gli esseri umani
come diritto universale. Nessun interesse, di nessun Stato e di nessuna
azienda, può essere più grande della tutela della vita e del futuro
dell'intera umanità".
Per quanto riguarda gli impegni finanziari
dei paesi europei e di conseguenza dell'Italia, Il Cipsi auspica che il
governo italiano mantenga le promesse e non si tiri indietro, come ha
fatto con la cooperazione internazionale che è stata sostanzialmente
smantellata dalla Finanziaria 2010, che prevede uno stanziamento
ridicolo pari allo 0,16 % del Pil.
Ufficio Stampa: Nicola Perrone e Francesca Tacchia, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel. 06.5414894, cell. 329.0810937.
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