
"Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché mai si è turbato, perché è sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui?
Per amore!
La sua vita è stato un atto di amore verso questa città, verso questa terra che lo ha generato, che tanto non gli piaceva. Perché se l'amore è essenzialmente dare, per lui, per coloro che gli siamo stati accanto in questa meravigliosa avventura, amore verso Palermo e la sua gente ha avuto ed ha significato di dare a questa terra qualcosa, tutto ciò che era ed è possibile dare delle nostre forze morali, intellettuali e professionali per rendere migliore questa città e la Patria cui essa stessa appartiene" .
Per amore!
La sua vita è stato un atto di amore verso questa città, verso questa terra che lo ha generato, che tanto non gli piaceva. Perché se l'amore è essenzialmente dare, per lui, per coloro che gli siamo stati accanto in questa meravigliosa avventura, amore verso Palermo e la sua gente ha avuto ed ha significato di dare a questa terra qualcosa, tutto ciò che era ed è possibile dare delle nostre forze morali, intellettuali e professionali per rendere migliore questa città e la Patria cui essa stessa appartiene" .
Questo lo
spirito che ha dato vita a diverse iniziative nel palermitano che hanno
goduto del contributo di Giorgio Bongiovanni e della partecipazione
della nostra Onlus. Iniziative facenti parte del calendario di eventi
organizzati dai ragazzi del gruppo 19luglio1992 in collaborazione con la
redazione ANTIMAFIDuemila in memoria della strage di Via D'Amelio e ad
un'iniziativa della onlus Funima International, di cui è fondatore.
A
Villa Casaurro, nei locali dell'associazione Giuseppe Bagnera di
Bagheria (PA), è stata ospitata "An evening for children of peace.
Solidarietà e Diritti", serata di beneficenza dedicata ad aiutare i
bambini bisognosi del Latino America grazie ai progetti
dell'associazione Funima International ."An evening for children of
peace" ha aperto le porte della città di Bagheria alla Onlus impegnata
da oltre cinque anni nel campo della solidarietà internazionale e della
cooperazione in difesa dei diritti dell'uomo. L'evento nasce dalla
volontà e dall'entusiasmo che anima la collaboratrice Angela Cenacchi,
la quale ha deciso di invitare la sua cittadina a questo momento di
confronto e di riflessione sui diritti negati nel mondo e sulle proposte
di intervento possibili attraverso un'azione solidale che sia motore di
idee, di una nuova coscienza e soprattutto di azioni concrete per il
bene comune. Sarà il Presidente Mara Testasecca a compiere un excursus
di quella che è stata la storia dell'associazione che muove i suoi passi
dal 25 maggio 2005 e che sino ad oggi è ampiamente intervenuta su
realtà di disagio sociale e ambientale, su realtà di emarginazione e di
sofferenza. Grazie all'impegno di ciascuno Funima si espande a macchia
d'olio a partire dalle Ande Argentine fino alle strade delle capitali
uruguaiane e paraguaiane, ma Funima International è anche presenza viva
sul territorio nazionale per portare avanti campagne di
sensibilizzazione dell'opinione pubblica e progetti sociali. Come
afferma la stessa Angela Cenacchi "Bagheria è una città che amo sento un
legame fortissimo con questa gente, voglio aiutare i bambini delle Ande
ma il mio obiettivo finale, il mio sogno più grande è quello di aiutare
i bambini bagheresi in questa realtà sociale dove i problemi di disagio
e di abbandono legati all'infanzia e
alla mancanza di cultura sono all'ordine del giorno". Giorgio Bongiovanni, nel corso del suo
intervento non esclude una possibile opera da parte di Funima in questa
città, sottolineando l'importanza che i protagonisti di questa devono
sempre essere uniti non soltanto nell'azione ma anche nell'ideale che
deve sempre allontanare dal compromesso. Un'azione sempre limpida che va
a braccetto con la lotta alla mafia, ai poteri che rappresentano la
causa principale delle disparità economiche e sociali nel mondo. È una
lotta che deve incidere sulle radici stesse del male, del fenomeno
mafioso, della cultura e delle azioni quotidiane del singolo.
E per questo desideriamo ringraziare di cuore questa donna dal grande carisma e forza interiore. L'incontro, la condivisione, l'unione che si è creata ci porterà a compiere importanti opere insieme. Una vita spesa per amore.
E ne vedremo delle altre di vite che il
19luglio si sono strette attorno all'Ulivo di Via D'Amelio per
commemorare la strage che il 19 luglio 1992 uccise il giudice Paolo
Borsellino, servitore dello Stato che morì insieme agli uomini della sua
scorta. In mano tutti stringono un'agenda rossa, il colore del sangue
di vite spezzate, della passione pulsante, di un ideale indelebile nel
cuore di tutti coloro che, grazie a Paolo Borsellino, continuano a
lottare per la giustizia, per la verità e che continuano a far sentire
il proprio grido di resistenza contro l'oblio, contro l'indifferenza,
l'assuefazione e l'ipocrisia.
Con quelle Agende Rosse nell'ora della strage, quando è calato il silenzio ciascuno di noi ha potuto sentire battere forte il proprio cuore e, nel battito del cuore degli altri, ha riconosciuto il battito del cuore di Paolo e dei suoi ragazzi. Scende il silenzio in Via D'Amelio sovrastata dal castello Utveggio, sul monte Pellegrino. Sembra un luogo a sé dove il tempo si è fermato a quel 19 luglio, dove il dolore cerca il suo riscatto, dove il frastuono del traffico che la circonda continua a scorrere indisturbato, indifferente, dove le case ancora segnate da quell'esplosione immane restano chiuse, cieche come coloro che, testimoni della storia, preferiscono non vedere, preferiscono tacere senza cercare la luce della parola e della verità.
E intanto i giusti mai demordono e non sono soli, migliaia di persone da tutta Italia sono lì intorno a loro. Marco Bertelli, stretto collaboratore di Salvatore Borsellino, li presenta ad uno ad uno a partire da Giorgio Bongiovanni. Ringrazia la redazione ANTIMAFIADuemila, che da più di dieci anni sta lottando e che è collaboratrice immancabile per la realizzazione di questi eventi che abbracciano le giornate del 17, 18 e 19 luglio di ogni anno. Basti pensare all'annuale conferenza di richiamo che quest'anno si è tenuta presso la facoltà di Giurisprudenza dove si è formato lo stesso Paolo, dal titolo "Sistemi Criminali, Quanto sono ‘deviati' gli apparati dello stato".
Giorgio in Via D'Amelio ricorda Paolo Borsellino dando spunti sull'universalità del valore che l'ha portato a dare la vita per la giustizia, cita alcune riflessioni che dettano la lungimiranza che ha avuto quest'uomo nel saper leggere gli intrighi di un'Italia ammanicata con il potere mafioso e con emozione dedica a Paolo una citazione che egli stesso aveva scritto per l'amico Giovanni Falcone "Se egli è morto nella carne oggi è vivo nello spirito come la fede ci insegna, le nostre coscienze se non si sono svegliate debbono svegliarsi dimostrando a noi stessi al mondo che Falcone è vivo" e anche Paolo è vivo, aggiungerà Giorgio. Marco Bertelli continua a moderare gli interventi chiamando a uno a uno i "compagni di viaggio" in questa lotta, si
susseguono giovani
impegnati, artisti fino ai fratelli di Paolo, Rita e Salvatore
Borsellino che per prima cosa fa sentire ancora una volta il suo
dissenso verso le passerelle politiche in questa giornata: "Finalmente i
politici hanno capito che prima di venire qui devono chiedere il
permesso - ha esordito Salvatore Borsellino rivolto al popolo delle
agende rosse. - Questa strada è sacra ed è nostra, e dobbiamo urlare per
Paolo, Agostino, Emanuela, Claudio, Vincenzo e Walter". Non smetterà
mai di urlare Salvatore per richiedere giustizia e verità, per arrivare
ai mandanti esterni delle stragi, la sola condizione necessaria affinché
possa placarsi il grande dolore, affinché "siano dissipate le tenebre" e
possa così nascere quel processo di rinnovamento culturale e morale
invocato dallo stesso Paolo come unico antidoto per sconfiggere
definitivamente il sistema mafioso e riappropriarci del fresco profumo
della vera libertà. E così al grido "Resistenza, Resistenza!" parte il
corteo, un fiume di agende rosse che da via D'Amelio scorre in piena
dall'olivo di Via D'Amelio per arrivare all'albero Falcone in Via
Notarbartolo in ricordo a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i
ragazzi della loro scorta Antonino Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito
Schifani.
Come un albero anche quest'opera di giustizia affonda le proprie radici profonde nella terra e cresce inesorabilmente grazie alla linfa vitale dell'amore, amore che la rende forte, vigorosa, viva di una linfa inesauribile alimentata dalla passione di chi si impegna a renderla migliore e inevitabilmente la terra vedrà i frutti rigogliosi del rinnovamento.
Grazie.


E per questo desideriamo ringraziare di cuore questa donna dal grande carisma e forza interiore. L'incontro, la condivisione, l'unione che si è creata ci porterà a compiere importanti opere insieme. Una vita spesa per amore.

Con quelle Agende Rosse nell'ora della strage, quando è calato il silenzio ciascuno di noi ha potuto sentire battere forte il proprio cuore e, nel battito del cuore degli altri, ha riconosciuto il battito del cuore di Paolo e dei suoi ragazzi. Scende il silenzio in Via D'Amelio sovrastata dal castello Utveggio, sul monte Pellegrino. Sembra un luogo a sé dove il tempo si è fermato a quel 19 luglio, dove il dolore cerca il suo riscatto, dove il frastuono del traffico che la circonda continua a scorrere indisturbato, indifferente, dove le case ancora segnate da quell'esplosione immane restano chiuse, cieche come coloro che, testimoni della storia, preferiscono non vedere, preferiscono tacere senza cercare la luce della parola e della verità.
E intanto i giusti mai demordono e non sono soli, migliaia di persone da tutta Italia sono lì intorno a loro. Marco Bertelli, stretto collaboratore di Salvatore Borsellino, li presenta ad uno ad uno a partire da Giorgio Bongiovanni. Ringrazia la redazione ANTIMAFIADuemila, che da più di dieci anni sta lottando e che è collaboratrice immancabile per la realizzazione di questi eventi che abbracciano le giornate del 17, 18 e 19 luglio di ogni anno. Basti pensare all'annuale conferenza di richiamo che quest'anno si è tenuta presso la facoltà di Giurisprudenza dove si è formato lo stesso Paolo, dal titolo "Sistemi Criminali, Quanto sono ‘deviati' gli apparati dello stato".
Giorgio in Via D'Amelio ricorda Paolo Borsellino dando spunti sull'universalità del valore che l'ha portato a dare la vita per la giustizia, cita alcune riflessioni che dettano la lungimiranza che ha avuto quest'uomo nel saper leggere gli intrighi di un'Italia ammanicata con il potere mafioso e con emozione dedica a Paolo una citazione che egli stesso aveva scritto per l'amico Giovanni Falcone "Se egli è morto nella carne oggi è vivo nello spirito come la fede ci insegna, le nostre coscienze se non si sono svegliate debbono svegliarsi dimostrando a noi stessi al mondo che Falcone è vivo" e anche Paolo è vivo, aggiungerà Giorgio. Marco Bertelli continua a moderare gli interventi chiamando a uno a uno i "compagni di viaggio" in questa lotta, si

Come un albero anche quest'opera di giustizia affonda le proprie radici profonde nella terra e cresce inesorabilmente grazie alla linfa vitale dell'amore, amore che la rende forte, vigorosa, viva di una linfa inesauribile alimentata dalla passione di chi si impegna a renderla migliore e inevitabilmente la terra vedrà i frutti rigogliosi del rinnovamento.
Grazie.
Barbara Drago
Palermo 21 luglio 2010
Palermo 21 luglio 2010
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